mercoledì 4 marzo 2015

Sei disposta a rischiare di sentire il tuo cuore?

Se provate a digitare la parola "rischiare" ecco qui quello che apparirà:
  • 1 Mettere a repentaglio qualcosa: RISCHIARE LA VITA.
  • 2 Correre un determinato pericolo: RISCHIARE IL FALLIMENTO

    RISCHIARE DI SBAGLIARE.

    Alle volte sembriamo così attaccati a tutto quello che sembra rassicurarci ma poi ci ritroviamo insoddisfatti. 
    Prendere le distanze da tutto ciò è troppo frustrante ed il costo sembra troppo alto.
    Bendiamo così la nostra curiosità verso "quello che potremmo essere", pensando di essere sognatori infantili senza ormai speranze.
    Ma è proprio questo nostro fissarci sulle abitudini, spesso tossiche, che spezza le ali alla creatività che invece ci farebbe sentire energici e vitali a fine giornata.
    Ci imprigioniamo in ruoli senza scampo, con un quintale di sensi di colpa alla sola fantasia di evadere.

    Ma dove è andato quel sano bisogno di bambino/bambina del passato?
    Dove sono finiti quei desideri ardenti dell'adolescente che siamo stati?
    In che posto sono stati soffocati quei sogni di donna/uomo che avevamo?
    Semplice, li neghiamo.
    Non solo, ci colpevolizziamo per aver "ancora" quel desiderio e lo reprimiamo aumentando ancora di più i ritmi quotidiani.
    Ma per quanto potremmo andare avanti così?
    Quanto sono forti i valori collettivi del "portar pazienza" ed dell'accontentarsi?
    A proposito di ciò, vi riporto una copia delle pagine di Riza Psicosomatica (una nota rivista scientifica) degli anni '80 per entrare proprio nel vivo di ciò che possiamo permetterci di fare o al contrario non possiamo fare assolutamente.


    Notate come i sogni e l'istinto sono mescolati con la violenza e l'eroina... addirittura il commuoversi, la collera e l'improvvisazione sono nella categoria del "male".
    Non stiamo guardando le pagine di un trattato del 1500 ma una rivista che appartiene agli anni della giovinezza di molte persone che stanno leggendo questo blog!!
    Probabilmente ognuno di noi è influenzato da una cultura che muove questa scissione (divisione), facendoci sentire "maledetti" se solo ci arrabbiamo o sogniamo.
    Questa consapevolezza ci può portare ad andare oltre alle credenze "condivise" di cosa dovremmo fare e di come vorremmo diventare, per ascoltare di più il nostro istinto.
    Il nostro istinto ci porta al di là delle categorie del "bene" e del "male" e libera i vissuti spesso bloccati da rigidi doveri.
    Solo la comunicazione tra il nostro istinto e la nostra razionalità potranno farci sentire liberi.
    Quindi anche se rifiutiamo di fare quello che dice  "la nostra pancia", almeno diamole ascolto!
    Per un momento fermati ed ascoltati:
    cosa saresti spinto a fare, senza chiamare la razionalità che detta legge?
    Fantastica su ciò e poi richiama tutti i principi che hai interiorizzato.
    Proprio questo può rappresentare il più grande rischio:
     fermarti ed ascoltare le tue emozioni. 

    Perciò rischia di guardate dietro alle tue rigide scelte, se non ne sei convinto/a.
    Esplora quello che si nasconde dietro la scelta di rimanere con quella persona.
    O al contrario scopri cosa c'è dietro a quel gesto mai fatto...
    a quel messaggio mai scritto...
    a quella proposta mai accettata...
    a quella persona mai ascoltata.

    Scegliendo di non scrivere a quella persona, a cosa hai rinunciato?  
    O al contrario cos'hai mandato giù, accettando di stare con quel partner?
    Come suona questa rinuncia nella "tua pancia"?
    Cosa ti spaventava così tanto?
    Cos'hai paura di sentire? 
    Spesso ci chiedono, parlando d'amore:
     "qual'è la cosa più pazza che avete fatto?" 
    "Quanto siete stati disposti A RISCHIARE per conquistare la persona amata?"

    Ribaltando questo interrogativo...
    Sei disposto/a a rischiare di lasciare le tue maschere abituali,
    le tue rigide auto-critiche,
    le credenze trasmesse dalla cultura,
    per conquistare la tua spensieratezza?
    Sei disposto/a a concederti questo rischio?

    Per tutti voi queste immagini e buona settimana... di fantasie un po' rischiose ;-)
    Barbara

    Prendi il rischio 
    La vita inizia alla fine della tua zona di "comfort" (di abitudine-comodità)
    Dovresti.
    Vorresti.
    Potresti.
    Fallo!
    Io non sono quello che mi è successo.
    Io sono quello che scelgo di diventare. 
     Non perdere te stesso nella tua paura
     Basta sottovalutare te stesso!



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